QUALI SONO I PRINCIPI TATTICI DELLA FASE DIFENSIVA?

Analizziamoli uno per uno:

1) SCAGLIONAMENTO DIFENSIVO

Per scaglionamento difensivo si intende la disposizione che i giocatori devono assumere per facilitare la riconquista del pallone e per togliere spazio all’avversario. Quando l’avversario in possesso di palla punta un nostro compagno di reparto dobbiamo dargli copertura, stando in diagonale poco dietro di lui. In caso di attacco per vie centrali andremo quindi a formare un triangolo, detta piramide difensiva (come in figura), mentre in caso di attacco sulle fasce il terzino va ad attaccare il portatore di palla, il centrale più vicino da copertura mettendosi in diagonale dietro il compagno, gli altri difensori si allineano con il centrale in copertura. Concetti simili si applicano anche per i centrocampisti, i quali però hanno maggiore libertà di movimento per tentare di intercettare il passaggio, chiudendo lo spazio all’avversario. In fase difensiva il reparto in cui opera il portatore di palla avversario non deve mai stare in linea, ma formare sempre triangoli e diagonali, altrimenti basterebbe superare un giocatore della linea per superare tutta la linea, che sia con un dribbling o con un filtrante.

2) CONCENTRAZIONE

Se quando abbiamo la palla dobbiamo allargarci per creare spazio (ampiezza), quando ce l’hanno gli avversari dobbiamo fare esattamente l’opposto, ovvero stringerci e creare densità in zona palla, in modo da chiudere gli spazi all’avversario e di creare superiorità numerica nella zona in cui agisce il portatore di palla avversario. Questo principio si chiama “concentrazione”, ovvero concentrare la maggior parte dei giocatori che difendono in zona palla.

3) TEMPOREGGIAMENTO (o azione ritardatrice)

Consiste nel rallentare l’azione d’attacco avversaria in modo da non concedergli l’occasione di cercare subito la profondità. L’azione ritardatrice è importantissima per permettere ai nostri compagni di recuperare la posizione e schierarsi, in modo tale da chiudere gli spazi agli avversari. E’ fondamentale per arginare i contropiedi. Esistono due modi opposti di ritardare l’azione avversaria: il primo è quello di scappare dietro andando ad occupare le posizioni vicino alla propria area, mentre un compagno esce sul pallone; l’altro è quello di pressare subito l’avversario che ha recuperato la palla. Per questo secondo metodo è fondamentale il tempismo dei movimenti del pressing: mentre il compagno attacca la palla, gli altri devono essere bravi ad andare a chiudere le traiettorie ed a cercare anticipo ed intercettamento. Così facendo non permettiamo all’avversario di ripartire velocemente, perché dovrà prima uscire dal pressing, quindi la difesa avrà il tempo di riposizionarsi.

4) STABILITA’

Se per gli attaccanti è fondamentale muoversi continuamente per destabilizzare la difesa avversaria, per i difensori sarà invece essenziale riuscire a controllare il movimento degli attaccanti avversari mantenendo però la stabilità difensiva. Per far ciò è importantissima la comunicazione, in quanto i difensori dovranno scalare con il tempo giusto e conoscere tutti i movimenti avversari pur restando concentrati sulla palla. Bisogna evitare di farsi portare fuori posizione dai movimenti avversari e mantenere le giuste distanze ed i giusti equilibri con i compagni.

5) ORDINE

Se l’obiettivo dell’attacco è quello di creare caos con l’imprevedibilità delle giocate, quello della difesa è, all’opposto, quello di mantenere una formazione ordinata. Per poter far ciò è importante valutare con attenzione quando intervenire sull’avversario e quanto invece temporeggiare. L’irruenza in fase difensiva spesso porta a commettere errori, in quanto un’entrata fuori tempo può far saltare l’equilibrio del reparto difensivo, che dovrà rimediare velocemente allo spazio lasciato dal compagno messo fuori causa, e per far questo si rischia di muoversi in modo disordinato, andando ad aprire spazi in altre zone del campo, nei quali possono inserirsi avversari ed andare a far gol. Importante quindi mantenere sempre il reparto difensivo ordinato e rischiare il meno possibile, entrando in contrasto solo quando siamo quasi sicuri di poter prendere il pallone.

Mr. Alessandro Zenone



Qui trovi i principi tattici della fase offensiva

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