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DOMINIO DI SPAZIO E TEMPO – La differenza tra un dilettante ed un campione

La capacità di dominare i parametri di spazio e tempo fa la differenza tra un giocatore normale ed un campione. Ad alti livelli, oltre la metà dei palloni vengono persi facendo passaggi tecnicamente corretti, ma al tempo sbagliato o nello spazio sbagliato. Parliamo di oltre il 50% dei palloni persi, quindi sono numeri importanti. In poche parole: se fai la cosa giusta, ma al momento sbagliato, puoi combinare un disastro. Per questo è importantissimo imparare a gestire bene lo spazio ed il tempo, senza avere fretta di liberarsi del pallone.

Dominare lo spazio in fase offensiva

Partiamo dallo SPAZIO: un campo di calcio, in media, ha una superficie di circa 5000 metri quadrati. Questo significa che dividendolo per 22 giocatori ci sono circa 225 m2 a testa. Tutto questo ovviamente solo a livello teorico, perché in pratica non abbiamo quasi mai così tanto spazio senza avversari attorno. E’ qui che entra in gioco la capacità di gestire lo spazio. Se ho la palla ed ho metri di campo libero davanti a me, posso tranquillamente condurla in avanti. Se nel mio spazio ci sono degli avversari, vuol dire che sicuramente da un’altra parte ci sono spazi liberi in cui posso far arrivare il pallone ai miei compagni, quindi valuterò un passaggio. A questo servono giro palla e cambi di gioco, a spostare il pallone da uno spazio chiuso (con più avversari) ad uno spazio aperto (con meno avversari). Di solito troviamo spazio libero alle nostre spalle o in ampiezza (verso le fasce), ma sarà molto più difficile trovarlo in profondità (verso la porta avversaria), perché una squadra ben organizzata difensivamente chiuderà le linee di passaggio ed intercetterà eventuali filtranti. Per aggirare questo meccanismo difensivo è importante muovere sempre la palla, o in conduzione o con dei passaggi veloci, fino a quando non riusciremo a trovare un corridoio nel quale far passare il pallone con un filtrante oppure una zona poco coperta alle spalle dei difensori per un passante (il filtrante è un passaggio che passa in mezzo a due o più giocatori avversari, mentre il passante è un passaggio che supera o aggira la linea avversaria passandogli sopra oppure a lato).

Sono solito dire ai miei giocatori che lo spazio è il nostro 12° uomo: mandare un pallone in verticale nello spazio, magari raso terra, è spesso un’arma importantissima, in quanto costringe l’avversario a rincorrere il pallone di spalle al campo, non vedendo quindi né i movimenti dei compagni, né quelli degli avversari che vanno in pressione; riuscirà al massimo a vedere il proprio portiere. Questo da alla squadra che attacca un grande vantaggio tattico, perché, nella maggior parte dei casi, quando l’avversario riuscirà a raggiungere il pallone prima del nostro attaccante butterà la palla fuori, facendoci guadagnare una rimessa in zona d’attacco; se invece è il nostro attaccante ad arrivare prima, avremo un attaccante che punta la porta avversaria, ovvero una delle migliori occasioni possibili per far gol. Questo per quanto riguarda la fase offensiva.

Dominare lo spazio in fase difensiva

In fase difensiva, la gestione dello spazio diventa doppiamente importante. Nel calcio moderno ormai tutte le squadre giocano con una marcatura a zona, quindi i difensori non seguono l’avversario ovunque egli vada, ma si muovono in funzione del pallone difendendo uno spazio. Approfondiremo i movimenti della difesa a zona quando parleremo di tattica, adesso ci basta sapere che una difesa schierata a zona per essere efficace deve saper dominare lo spazio nel quale agisce. Per arrivare all’attaccante avversario, il pallone da qualche parte deve pur passare, quindi chiudendo bene gli spazi non abbiamo bisogno di seguire continuamente gli avversari, ci basta vederli ( mi raccomando: vederli, non guardarli, perché guardiamo sempre la palla; sembra un dettaglio, invece è importante) oppure sentirli con il contatto (non continuamente, ci basta sapere se ci sono e dove sono, altrimenti dovremmo guardare loro e non la palla) ). 
La gestione dello spazio in fase difensiva non è importante solo per la difesa, ma anche per gli altri reparti. Pensiamo al pressing: è inutile mandare un giocatore in pressione se i compagni di reparto non vanno a chiudere le linee di passaggio e se i centrocampisti non sono pronti a giocare d’anticipo, avremmo come unico risultato quello di far stancare l’attaccante che pressa in un inutile torello. Una squadra che invece sceglie di non pressare alto, difende lo spazio chiudendo le linee di passaggio all’avversario, impedendogli di effettuare dei filtranti e quindi di superare intere linee centralmente. Approfondiremo anche questo quando parleremo di tattica.

Gestire il tempo in gara

Passiamo ora alla gestione del TEMPO: partirò con un concetto che può sembrare ovvio, ma che osservando centinaia di partite mi sono reso conto che molti ignorano (o meglio non ci pensano): una partita di calcio dura 90 minuti (80′ negli allievi, 70′ nei giovanissimi, 60′ negli esordienti, ma non è questo il punto) ). Ho visto tantissime squadre giocare fin dall’inizio come se fossero ormai arrivate negli ultimi istanti di recupero, ovvero con tentativi alla disperata, lanci nel vuoto alla ricerca di una punta che non c’era, giocate forzate (ad esempio tentare un filtrante da fermo a difesa schierata)… tentativi con probabilità di riuscita inferiore al 20%. Queste squadre non sapevano gestire il tempo, avevano una grandissima fretta di arrivare subito vicino alla porta avversaria, ma non ci riuscivano e sprecavano tantissime energie a rincorrere gli avversari che recuperavano quasi sempre il pallone. Nel post precedente ho pubblicato la foto del muro di Liedholm, su cui è scritta una grande verità: “Se la palla ce l’abbiamo noi, gli altri non possono segnare”. Mantenere il possesso della palla ci permette di gestire noi la partita. Siamo noi a decidere quando accelerare, quando rallentare, quando far correre gli avversari e quando andare a cercare il gol. Chi non ha la palla invece dovrà adattarsi al ritmo degli avversari, e spendere tante energie per schierarsi continuamente in funzione della palla, mentre chi è in possesso fa correre il pallone.

Gestire il tempo nelle singole azioni

Abbiamo parlato della gestione del tempo durante la partita, adesso concentriamoci sulla gestione del tempo nella singola azione: per mantenere il possesso della palla è importante valutare attentamente il tempo del passaggio, osservando i movimenti dei compagni. IL PASSAGGIO VA EFFETTUATO SOLTANTO QUANTO IL COMPAGNO E’ PRONTO A RICEVERLO. In altre parole, se passo la palla ad un compagno di spalle e l’avversario la intercetta, non è colpa sua che era di spalle, ma colpa mia che gli ho dato la palla. Avrei dovuto aspettare che si rendesse disponibile, oppure cercare un’altra giocata. Concentriamoci ora sul giocatore che era di spalle: per evitare di farci trovare impreparati dal compagno in possesso di palla dobbiamo sapere quando smarcarci: IL MOVIMENTO DI SMARCAMENTO PARTE QUANDO IL COMPAGNO HA DISPONIBILITA’ DEL PALLONE E CI HA VISTO. Se ci muoviamo troppo presto l’avversario leggerà la traiettoria prima che il compagno abbia la possibilità di passarci la palla, se ci muoviamo troppo tardi l’avversario potrebbe invece chiudere lo spazio al nostro compagno, che non avrà più modo di passarci il pallone.

Passiamo alla fase difensiva: anche qui sapersi muovere con i tempi giusti è importantissimo. Per quanto riguarda i movimenti di reparto, la sincronia è fondamentale: basta un difensore che si muove in ritardo e salta tutto il lavoro del reparto (fuorigioco, coperture, ecc…), con conseguente aumento del rischio di prendere gol. Lo stesso vale nel pressing e nei movimenti dei centrocampisti, nella fase difensiva la sincronia è fondamentale.

Gestione del tempo a livello individuale

Passiamo ora ad analizzare l’importanza del corretto tempismo a livello individuale. Spesso si vedono difensori che caricano come caproni sull’avversario che li punta: basta spostare leggermente la palla e sono superati. Quando l’avversario ci punta è importante temporeggiare ed essere sempre pronti a sfruttare ogni suo minimo errore per entrare e prenderci la palla. Partendo dal presupposto che un difensore dovrebbe evitare di farsi puntare dall’avversario, attaccandolo sul primo controllo ed evitando di farlo girare quando è di spalle; se l’attaccante dovesse riuscire a girarsi, a quel punto il difensore non deve concedergli spazio per il tiro, cercando di entrare solo quando è praticamente sicuro di riuscire a prendere la palla. Per fare ciò, è fondamentale il tempismo.

Se avete letto e compreso tutto quello che c’è scritto, e da adesso in poi riuscirete anche ad applicarlo, aumenterete il vostro livello calcistico in maniera esponenziale!

Parola di Mr. Alessandro Zenone

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