Quando si confrontano due compagini più o meno di pari livello, spesso la differenza la fa la squadra che ha i giocatori più abili nell’1vs1. La capacità di vincere i duelli: in fase offensiva ci permette di rompere gli equilibri e creare superiorità numerica; in fase difensiva ci permette di riconquistare il pallone e ripartire. Analizziamo il duello in entrambe le fasi.

FASE OFFENSIVA:

Esistono principalmente 2 modi per superare un avversario in 1 vs 1: possiamo andar via sfruttando forza e velocità, oppure possiamo dribblare l’avversario grazie alle nostre qualità tecniche, utilizzando finte e cambi di direzione. A seconda della situazione e delle nostre abilità, sceglieremo l’una o l’altra via.

L’obiettivo dell’1vs1 è quello di creare superiorità numerica per poi rifinire l’azione oppure per liberarsi al tiro, motivo per cui, nella maggior parte dei casi, è funzionale soprattutto negli ultimi 30 metri.

Ora che sappiamo dove (principalmente negli ultimi 30 metri), quando e perché (quando bisogna rompere gli equilibri per creare superiorità numerica o liberarsi per il tiro) sfidare l’avversario in 1 vs 1, passo a darvi qualche consiglio su come superare l’avversario:

Prima di tutto è importante “puntarlo”, ovvero avvicinarsi il più possibile con il pallone attaccato al piede. Una volta puntato, l’avversario si metterà in posizione da duello, ovvero con un piede avanti (lato debole) ed un piede indietro (lato forte). Se vogliamo superarlo sul lato forte, la soluzione migliore è andar via in velocità: mandiamo la palla nello spazio oltre l’avversario e scattiamo a riprenderla. Se invece vogliamo superarlo sul lato debole, cercheremo di ingannarlo con finte e cambi di direzione, fino a quando non ci scoprirà uno spazio in cui potremo infilarci con il pallone al piede. Se l’avversario è un principiante, e ci affronta “piatto”, ovvero con gambe divaricate sulla stessa linea orizzontale, potremo superarlo senza problemi da entrambi i lati o con un tunnel, l’importante è far passare la palla, poi avremo un grande vantaggio sulla corsa perché lui non sarà in equilibrio.

FASE DIFENSIVA:

Partiamo dalla posizione: tecnicamente si definisce “divaricata antero-posteriore”. In parole semplici bisogna stare con le gambe leggermente divaricate, con un piede avanti ed un piede indietro. Il piede indietro deve stare in linea con il pallone, o, in caso di avversari veloci, anche qualche centimetro più esterno (osserva la figura qui sotto). Gli appoggi devono essere leggeri e bisogna essere sempre in leggero movimento (souplesse), in modo da poter essere sempre reattivi. Importante essere sempre in equilibrio, in modo da non farsi sbilanciare dalle finte dell’avversario. Nella foto potete osservare qual è la posizione corretta del difendente (anche se lo scatto non è proprio al momento ideale, ma rende l’idea).

Una volta appresa la posizione da tenere dobbiamo decidere dove indirizzare l’avversario: quando siamo in fascia di solito lo si manda verso l’esterno (ci sono delle eccezioni, come sempre nel calcio), mentre quando siamo al centro, lo inviteremo ad andare sul suo piede debole.

Per vincere i duelli in fase difensiva è importantissimo conoscere l’avversario, quindi dobbiamo “studiarlo”:

La prima cosa che dobbiamo scoprire è il suo piede preferito: se è destro, lo inviteremo ad andare sul sinistro (quindi alla nostra destra), se è mancino, lo inviteremo ad andare sul destro (quindi alla nostra sinistra). Se l’avversario è ambidestro, abbiamo un bel problema! Conoscere il piede preferito dell’avversario è semplice: è il piede con cui porta la palla. Possiamo studiarlo già in fase di riscaldamento, in modo da essere già preparati in partita.

La seconda cosa che dobbiamo valutare è la velocità dell’avversario: se è più veloce starò un po’ più dietro, se invece è più lento lo attaccherò con maggiore decisione e gli lascerò meno spazio, tanto se si allungherà il pallone potrò sempre raggiungerlo e riprendermelo.

Altra cosa che possiamo studiare sono le mosse preferite dell’avversario, in modo da poterle anticipare. Faccio l’esempio con un calciatore di serie A, così possiamo capire meglio: immaginiamo di dover affrontare Lorenzo Insigne: la sua mossa preferita è quella di rientrare sul destro e calciare a giro, fa quasi sempre questo. Io difensore, sapendolo, devo essere sempre pronto a chiudergli quel tipo di giocata.

Quando intervenire sul pallone? Per valutare il momento ideale per intervenire devo osservare la distanza del pallone dal piede dell’avversario: se l’avversario ha il pallone molto vicino al piede le mie probabilità di successo sono basse, in quanto può spostare agevolmente la palla e mandarmi a vuoto. Se invece si allunga un po’ il pallone, staccandolo dal piede, è il momento giusto per intervenire. Cosa fare se l’attaccante è bravo e la tiene sempre vicino al piede? In quel caso dovrò indietreggiare e temporeggiare fino a quando non avrò un compagno in copertura, oppure fino a quando non arrivo al limite dell’area: appena vedo la lunetta o la linea dell’area provo ad entrare con decisione: se l’avversario si allunga il pallone per eludermi, ci penserà il portiere in uscita.

Adesso ne sappiamo abbastanza per poter uscire vincitori dai duelli, non ci resta che allenarci ed esercitarci, perché la teoria è utile ma da sola non basta, è sempre la pratica in campo che vi renderà giocatori!

Mr. Alessandro Zenone

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